martedì 26 aprile 2011

Sorgenti della Nova

Sorgenti della Nova

Un posto magico, dove la natura si fa sentire in tutta la sua potenza. Le sorgenti della Nova furono abitate fin dalla notte dei tempi, ancora prima che gli etruschi arrivassero in collina.

Ai margini del bacino della Selva del Lamone, dalla cui soglia si libera la Maremma, sono ancora oggi visibili numerosi e importanti segni della presenza dell’uomo fin dal passato più remoto. Uno di questi è Sorgenti della Nova: un antico insediamento situato all’interno del comune di Farnese, a cavallo tra Lazio e Toscana, che offre importanti contributi alla conoscenza dell’Età del Bronzo nelle colline del Fiora.
Una rupe silenziosa; uno sperone di tufo e pomice simile a un giardino incontaminato, sui cui fianchi riposano i resti di un importante abitato proto-etrusco e di un successivo insediamento medievale. Il sito è stato purtroppo irrimediabilmente danneggiato dalla presenza di una cava di inerti, che durante gli anni settanta ha sconvolto la conformazione del luogo. A soffrirne è stata in particolare l’eterna sorgente alle pendici della collina. Gli scavi incontrollati hanno infatti distrutto l’imponente albero di castagno che si ergeva sulla fonte, così come oggi non è più visibile la grande e profonda grotta da cui la vena d’acqua scaturisce ancora copiosa. Nella memoria sopravvivono solo le testimonianze degli anziani del luogo, miste alle parole di un anonimo settecentesco che descrive la sorgente come “una polla d’acqua che sgorga da un antro o grotta nascosta, la quale sembra formata con artificioso mistero”.
Sono molteplici i ritrovamenti protostorici effettuati lungo la rupe: da numerose grotte artificiali, a diversi basamenti di capanne abitative, a depositi per le granaglie, forni e strutture idriche. Salendo verso l’acropoli si incontra una sorta di Via Cava che collega la parte inferiore della rupe con l’estremo abitato fortificato naturalmente, sopra cui si staglia un importante altare megalitico dalla struttura piramidale, utilizzato per le funzioni religiose. Interessante il fatto che l’altare sia orizzontato verso Monte Becco, laddove anticamente sorgeva il Fanum (a confermare una piena identificazione del luogo con  gli usi e i culti  dell’antica Etruria nelle valli dell’Armine). All’inizio dell’undicesimo secolo a.C.  l’abitato di Sorgenti della Nova contava una popolazione numerosa, anche se negli anni seguenti l’area conobbe un progressivo abbandono a causa delle nascenti città etrusche (Vulci, Chiusi, Tarquinia) che causarono massicci  accentramenti demografici. Nel Medioevo il centro di sorgenti della Nova si ripopola sensibilmente, tanto da assumere, secondo le fonti, il nome di Castiglione. In questo periodo le strutture  si moltiplicano e molte di esse sono ancora oggi visibili: da caverne artificiali a diverse tipologie di abitazioni, identificabili per lo più dalle fondamenta. In particolare, sulla cima della collina sono presenti i resti di una grande torre e quelli di una chiesa, che conserva ancora il pavimento in tufo e la scalata di ingresso, sotto la quale giace un piccolo cimitero.
L’abitato di Sorgenti della Nova rappresenta certamente un importante  contributo alla conoscenza del periodo che prelude la piena fioritura dell’Etruria e delle molte incognite che ancora la avvolgono, ma è soprattutto una indimenticabile occasione di contemplare la carica spirituale della nostra terra, ascoltando il silenzio di luoghi incontaminati.
COME ARRIVARE
Procedendo da Pitigliano in direzione Farnese, svoltare a sinistra circa cento metri prima del ponte che delimita il confine tra Lazio e Toscana. Seguire la strada sterrata per circa due chilometri, poi girare a sinistra seguendo il cartello. Proseguire per circa duecento metri fino a un cancello in ferro, dopodiché continuare a piedi.